domenica 18 agosto 2013

"Il Grande Gatsby": non si può rivivere il passato

Piccola premessa: sono tornata. Non avete idea dell'anno scolastico che ho passato (in realtà, penso di non avere il quadro chiaro al 100% neanche io). Diciamo solo che avevo preso di nuovo in mano il blog a metà settembre dello scorso anno piena di iniziativa e forza di volontà e poi...e poi ci sono stati (non necessariamente in questo ordine): studio (con tutti i suoi pro e i suoi contro), cineforum, corso di Storia dell'Arte, corso di teatro, giornalino d'istituto, spettacolo di teatro a chiusura dell'anno scolastico... alla fine di tutto ho avuto un'illuminazione (la classica luce in fondo al tunnel) e ho deciso: mi sa che il prossimo anno prendo un po' meno impegni. Quindi, mi dispiace davvero di aver scritto il nulla più totale e di aver abbandonato il blog; mi rifarò con qualche nuova recensione!

"Tutte le volte che ti viene da criticare qualcuno, ricordati che non tutti a questo mondo hanno avuto gli stessi vantaggi che hai avuto tu"
Oggi recensirò un film che ho visto di recente e accompagnerò alla recensione del film qualche opinione sul libro da cui è tratto: l'opera in questione è "IL GRANDE GATSBY".

 Trama: “Il grande Gatsby” narra la storia di un broker di Wall Street, Nick Carraway, che, lasciato il Midwest Americano, arriva a New York nella primavera del 1922, un’epoca in cui regna la dubbia moralità, la musica jazz e la delinquenza. In cerca del suo personale Sogno Americano, Nick si ritrova vicino di casa di un misterioso milionario a cui piace organizzare feste, Jay Gatsby, ed a sua cugina Daisy, che vive sulla sponda opposta della baia con il suo nobile, ma fedifrago marito, Tom Buchanan. È allora che Nick viene catapultato nell’accattivante mondo dei super-ricchi, le loro illusioni, amori ed inganni. Nick è quindi testimone di racconti di amori impossibili, sogni incorruttibili e tragedie ad alto tasso di drammaticità. Uno specchio fedele dei nostri tempi moderni e delle nostre quotidiane battaglie.
 


Avevo comprato il libro con l'intenzione di leggerlo prima dell'uscita del film, ma, tra una cosa e l'altra, ho guardato il film senza avere letto il libro e con la certezza che non lo avrei sicuramente letto dopo. Invece, l'ho letto il giorno successivo alla visione e posso dire con grande orgoglio che non una virgola, se non dove strettamente necessario, è stata cambiata  rispetto al libro nel film. I dialoghi sono identici, le situazione descritte anche. La storia è molto semplice, racconta dell'amore dell'affascinante, misterioso e ricchissimo Jay Gatsby per la frivola e, permettetemi di dirlo, abbastanza anonima Daisy Buchanan. Perchè questo mio accanimento su Daisy? Il film, o il libro se preferite, vi darà la risposta. La storia è raccontata dal punto di vista del cugino di Daisy, Nick Carraway, che trascorrerà un'intera estate a West Egg a pochi passi dalla casa della cugina e del marito di lei, Tom Buchanan, e  a poco passi da Gatsby. I personaggi sono meravigliosi, uno su tutti Jay Gatsby, di cui non vogliamo altro che conoscere la storia della sua vita avvolta da un gran mistero, e il motivo dell'amore per Daisy, anche se, vi avverto, non verrà rivelato: insomma, si tratta del classico colpo di fulmine. Non capirete mai che cosa lo attragga così tanto della bella e ricca Daisy; come dice lo stesso Gatsby "la prima volta che l'ho baciata, mi sono sentito sposato a lei". I momenti che ricostruiscono la loro storia sono pochi, brevi, ma intensi. Il loro amore è un sogno nato cinque anni prima, ma spezzato dall'avvento della Grande Guerra e dall'improvviso matrimonio di lei con Tom Buchanan. Gatsby, però, non si è mai rassegnato, e una volta tornato dalla guerra, si prefigge un solo scopo: riconquistare Daisy che non ha smesso mai di amarlo. Gatsby acquista una maestosa villa vicino a casa di Daisy e suo marito (un fedifrago, che la tradisce con diverse donne) e inizia a dare una serie di feste, sperando che Daisy venga a una di queste. Gli ingredienti per il lieto fine ci sono tutti: un grande amore, un sogno perduto, un marito traditore. Eppure, la vita è imprevedibile e questa opera, che vuole riflettere la vita vera, prende pieghe inaspettate e giunge così a un finale tragicamente reale.

"Così remiamo, barche controcorrente, risospinti senza sosta nel passato "
Nel film, Gatsby è interpretato da Leonardo di Caprio; che cosa posso dire? Di Caprio è fantastico, la sua interpretazione è grandiosa. Daisy, invece, è Carey Mulligan. bravissima attrice rivelazione del film "An Education", che rende oro ogni ruolo che tocca; è un talento naturale, i suoi sguardi e le sue movenze leggere ed eleganti sono quelle di un'eterna ragazzina. Anche Tobey Maguire, alias Nick Carraway, è molto azzeccato per il ruolo; stesso discorso per Joel Edgerton, Tom Buchanan. E infine, il regista Baz Luhrman ha fatto un lavoro straordinario e le atmosfere ricreate, fatte di suoni e colori sgargianti, nonchè l'uso della cinepresa, ricordano il film "Moulin Rouge!". Infine. bellissime le scenografie, bellissimi i costumi e il trucco e ottima la musica. L'idea di fondere atmosfera anni '20 con musica moderna anni 2000, magari mandata a rallentatore (mi è sembrata di sentire una versione lenta di Back to Black di Amy Winehouse), è di grande effetto. Un lavoro davvero ottimo, che ha dato maggiore potenza anche alla storia e ai personaggi. Voto: 8


3 commenti:

  1. Meravigliosa recensione! Precisa, perfetta, approfondita. E acuta. Io adoro Luhrmann, i suoi ritmi, i suoi colori. La sua vitalità. Splendida, quanto sciocchina, la Mulligan. Eccellente Di Caprio. Bel libro e film che gli fa giustizia. Ben raccontato e commentato in questa rece che mi ha rilevato di più. Grazie!

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  2. Mi hai messo una gran curiosità Sofi! Lo vedrò al più presto e ti farò sapere!;)

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    1. Grazie del commento! Spero che il blog riprenda vita piano piano... (Ho tanti arretrati che bastano per un anno intero!) :)

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