sabato 7 giugno 2014

"La Moglie del Soldato" di Neil Jordan

 Eccomi qui con una nuova recensione di un film datato 1992, "La moglie del soldato" di Neil Jordan.

"Sai, ci sono due tipi di persone: quelli che danno e quelli che prendono. [...] Due tipi, Fergus: lo scorpione e la rana. Ne hai mai sentito parlare? Lo scorpione vuole attraversare il fiume, ma non sa nuotare. Allora va dalla rana, che sa nuotare, e le chiede un passaggio. La rana dice: "Se ti carico sulle mie spalle, tu mi pungi di sicuro". E lo scorpione risponde: "Che interesse avrei a pungerti? Sono sulle tue spalle: affogheremmo tutt'e due". La rana pensa a questo ragionamento per un po', e poi accetta: si mette lo scorpione sulle spalle e si butta in acqua. Ma a metà strada sente all'improvviso un bruciore su un fianco e capisce che lo scorpione l'ha veramente punta. E mentre tutti e due affondano in mezzo alle onde, la rana si mette a gridare: "Ma perché mi hai punto, amico scorpione? Ora annegheremo tutti e due". E lo scorpione risponde: "Non posso farne a meno: è nella mia natura". 


Trama: Jody, un soldato di colore dell'esercito britannico, viene rapito da un gruppo dell'IRA con lo scopo di ottenere uno scambio con un leader irlandese, pena la morte ma il militare, subodorando il proprio destino, familiarizza con Fergus, uno dei carcerieri e come sue ultime volontà, gli propone di contattare Dil, la sua ragazza parrucchiera a Londra, una volta morto. 







Un miscuglio eterogeneo di generi: drammatico, thriller, un pizzico di commedia. "La moglie del soldato" ha un intreccio lineare, supportato da un'ottima sceneggiatura, e non presenta guizzi particolari per una buona metà della visione. Un lavoro senza dubbio impeccabile che, a un certo punto, viene sconvolto da un colpo di scena perfetto e imprevedibile, almeno per me. Questo colpo di scena rende sicuramente il film un briciolo più originale e fuori dagli schemi di come sarebbe stato in sua mancanza, e conferisce al film una "patina d'immortalità". La vicenda narrata, nonostante sia piuttosto inverosimile, è una storia di amicizia, amore, solidarietà molto intense. L'intero film è supportato da performance attoriali particolarmente riuscite e il plauso maggiore va sicuramente a Jaye Davidson, esordiente all'epoca, ha conquistato una meritata nomination agli Oscar. Visone piacevole e non troppo impegnata, ve la consiglio caldamente  
Voto: 7+

Qui la scena del film in cui Dil canta la canzone "The Crying Game", titolo originale del film:

2 commenti:

  1. Lo vidi al cinema, più di vent'anni fa... e l'ormai storico 'colpo di scena' lasciò davvero tutti di stucco. Anche alla Notte degli Oscar ci fu imbarazzo: Jaye Davidson fu candidato come 'attore' non protagonista, in barba ai benpensanti dell'epoca.

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  2. Uno dei miei film preferiti!
    Un film intenso, che fa discutere.
    Non tanto inverosimile, secondo me.. magari inconsueto.

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